30 dicembre 2012
Grande scienziata, promotrice e finanziatrice di
progetti
"Si è spenta come si spegne un faro. E per fortuna non ha
sofferto". Le parole sono della nipote di Rita Levi Montalcini, Piera, ma
descrivono bene la sensazione di buio che ha colpito molte, moltissime persone
alla lettura della notizia. Una delle figure italiane più forti dell'ultimo
secolo non c'è più, si è spenta oggi nella sua abitazione a Roma all'età di 103
anni. Lucida e curiosa fino alla fine, la neuroscienziata "ha continuato a
studiare sempre, fino all'ultimo giorno", racconta ancora la nipote.
IL RITRATTO su Repubblica:
"La mia intelligenza? Più che
mediocre. I miei unici meriti sono stati impegno e ottimismo" disse nel
2008 accogliendo la laurea honoris causa alla Bicocca. Fragile e sottile,
anche, è stata fino a ieri Rita Levi Montalcini, nata a Torino il 22 aprile
1909 e vincitrice del Nobel per la Medicina nel 1986. Con il suo corpo esile e
gli occhi mare limpido è riuscita comunque a iscriversi all'università contro
il volere del padre, a realizzare prima un laboratorio in casa per sfuggire
alle leggi razziste e poi a lavorare negli Stati Uniti per quasi 30 anni,
convincendo un mondo scientifico assai scettico dell'importanza di quel Ngf
"Nerve growth factor" da lei osservato nell'oculare di un
microscopio.
Vogliamo ricordare l’amicizia che la senatrice Montalcini ha espresso alla nostra Associazione, con la sua presenza a Trento e il finanziamento di alcuni progetti di “Una Scuola per la vita” per favorire lo studio delle donne africane.
Una donna di straordinaria intelligenza e di grande solidarietà umana che ci ha lasciato una testimonianza di vita esemplare.